Rimborsi ai volontari in ambito sportivo dilettantistico

I sodalizi sportivi dilettantistici, nello svolgimento delle proprie attività istituzionali, possono avvalersi dell’opera gratuita di volontari, le cui prestazioni sono regolamentate dall’art. 29 D.Lgs. 36/2021.

Inizialmente, in analogia con quanto previsto dal Codice del Terzo Settore, è stata esclusa ogni forma di rimborso forfettario, fattispecie ora invece riconosciuta, a partire dal 1.06.2024, per quelle spese sostenute per attività svolte dai volontari sportivi, anche nel proprio Comune di residenza, nel limite complessivo di 400 euro mensili (art. 3 D.L. 71/2024 a modifica dell’art. 29, c. 2 D.Lgs. 36/2021).

Detti rimborsi non concorrono alla formazione del reddito del percipiente, bensì determinano la soglia di franchigia previdenziale (5.000 euro) e fiscale (15.000 euro), prevista rispettivamente dall’art. 35 c. 8-bis e dall’art. 36, c. 6 D.Lgs. 36/2021.

Seppur la novella sia stata accolta con favore dal mondo sportivo dilettantistico è bene evidenziare che non si tratta di un’agevolazione. Infatti, l’erogazione delle suddette somme obbliga le ASD/SSD a comunicare, tramite l’apposita sezione del Registro nazionale delle Attività Sportive dilettantistiche, i nominativi dei percettori e i relativi importi entro la fine del mese successivo al trimestre di svolgimento delle prestazioni.

Premesso che correlare un “rimborso forfettario” al concetto di “spese sostenute” appare alquanto originale, la volontà del legislatore è quella di evitare comportamenti elusivi quale, a titolo esemplificativo, il riconoscimento mensile di un predeterminato importo, magari vicino al massimo consentito ed erogato a favore di un soggetto esercente l’attività di volontariato all’interno del proprio piccolo Comune di residenza. Quindi, di fatto, senza sostenere alcun onere.

Per espressa previsione normativa la corresponsione dei suddetti rimborsi è consentita solo in occasione di manifestazioni ed eventi sportivi riconosciuti dal CONI, Sport e salute S.p.a., CIP, FSN, EPS e previa determinazione, da parte di quest’ultimi, tramite specifici regolamenti, delle tipologie di spese e prestazioni per cui è possibile ricorrere alla modalità di cui ci si occupa.

La scelta di rimettere ai singoli organismi affilianti la disciplina dei rimborsi volontari, se da un lato crea disparità di trattamento, per alcuni (FIC) il tesseramento è un presupposto imprescindibile, mentre altri (FIBS) lo ritengono irrilevante, dall’altro permette un logico allargamento a quelle attività di supporto logistico e organizzativo svolte in prossimità dell’evento e strettamente connesse allo stesso (soggetti deputati all’accoglienza, alla sicurezza dei luoghi, alla preparazione dei percorsi ecc.). Recentemente la FIGC, con comunicato 1.11.2024, n. 117/A, tra l’altro, ha deliberato che i sodalizi sportivi dilettantistici possono avvalersi di volontari in occasione di “gare valide per le competizioni provinciali, regionali e nazionali inserite nel calendario federale e attività di preparazione collegate allo svolgimento delle medesime gare”.

Nella fattispecie rientrerebbero dunque anche gli allenamenti settimanali, interpretazione non condivisa da chi scrive in quanto, spingendosi ben oltre la ratio della norma, foriera di comportamenti quantomeno controversi.

da Sistema Ratio

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